Lasciateci dire che il dibattito con gli interventisti in Ucraina è diventato stucchevole.
La guerra è un fatto atroce ed iniziarla è sempre un fatto criminale. Indurre persone e popoli ad iniziarla è altrettanto criminale.
Il brutto della guerra è che muoiano persone sia armate sia disarmate. Ne sono morte a piazza Maidan a Kiev nel 2014 ad opera di cecchini ancora ignoti. Ne sono morte ad Odessa (ricordate la strage nella casa del sindacato?) Ne sono morte in Donbass (circa 14mila dal 2014, ma si continua. Ne stanno morendo in questa maledetta guerra.
Chi ha iniziato? Tra questi ci sono sicuramente la dirigenza politica ed economica russa, quella ucraina e quella occidentale, gli statunitensi in prima fila.
Chi sta morendo? Persone comuni russe e ucraine, oltre a gruppi di stranieri che si sono trovati in quei posti disgraziatamente (come gli studenti ed i lavoratori stranieri, che oggi vengono ricacciati indietro alle frontiere polacche e Ungheresi) o volontariamente, come i neonazisti che sono andati a guerreggiare da una parte e dall’altra delle linee, credibilmente per soddisfare la propria indole, i mercenari pagati dai governi per uccidere, o i volontari che pensano di contribuire in armi alla lotta per la giustizia.
In questo bailamme che giustamente l’ONU, il Papa e i pacifisti chiedono sia fermato, arriva la stampa mainstream e chiede giustizia e la sconfitta del malvagio. È appena il caso di rilevare che il malvagio è il dirigente della parte contraria. È stato Saddam, Sono stati i talebani, adesso è Putin. Intendiamoci: i gruppi dirigenti iracheni, afgani, russi si stanno effettivamente comportando in modo malvagio. Ma a che titolo e con quali criteri l’Occidente sceglie qual è il malvagio da perseguire e come?
Perché Putin è malvagio e i sauditi no?
Un altro aspetto che ci pare rilevante è la classificazione e valutazione dei morti per razza. Il partito democratico sa che siamo noi a vendere e mandare le bombe da lanciare anche sui civili yemeniti? Lo sa. Lo sa.
Il pubblico italiano riesce a distinguere le membra dilaniate di una donna curda da quelle di una donna ucraina? Il pianto di un bambino ucraini da quello di un bambino nigeriano?
E perché solo pochi giornali inascoltati danno peso alla notizia che il giorno due di aprile 2022 due giorni fa) è stato lasciato andare alla deriva e poi affondare un barcone con un centinaio di migranti che fuggivano dalla Libia? Perché solo pochi sanno la notizia che i quattro – solo quattro – superstiti sono stati salvati, portati a bordo da una petroliera che passava e riportati nei lager libici?
Non può essere una questione di distanza: la Libia è molto più vicina all’Italia dell’Ucraina e quel che vi succede ci condiziona eccome.
Gli interventisti dovrebbero dire con chiarezza, se dovremmo intervenire in Ucraina (mandando armi ) perché gli ucraini sono belli e biondi mentre gli altri sono scuretti o addirittura neri, oppure se il motivo è che l’invio di armi -ed il nostro riarmo – è desiderato dalle grandi imprese come appare con chiarezza nell’articolo del sole24ore di oggi : “L’aumento della spesa militare un volano per l’economia”.
Mentre la spinta alla pace interessa solo ai poveri cristi sotto le bombe. Non a chi quelle bombe le vende.