La vera ricchezza dei popoli sono le persone.
È anche un fatto di numero (una popolazione che si va riducendo e va invecchiando è un problema enorme), ma pur importante il numero è marginale.
È la cultura che trasforma una persona in una forza capace di cambiare le cose, con le idee, la fantasia e la capacità di aggregare altre persone sul lavoro per il raggiungimento di un obbiettivo comune. Ciò perché la cultura è il prodotto delle relazioni con gli altri e con l’ambiente.
Ma perché questa forza sia realmente potente, deve essere innescata: la persona deve diventare pienamente “animale sociale”, cittadino.
Per questo la #scuola è così importante per un Paese. Una scuola capace di formare persone capaci di relazionarsi col contesto in cui si muovono; contesto che oggi è estremamente fluido e cangiante e per questo richiede robustezza interiore e capacità di adattamento. Ma la scuola deve coltivare anche la disposizione a relazionarsi con gli altri, aiutando a generare interesse e #rispetto per le persone con cui si viene a contatto, coi loro punti forti ed i loro bisogni.
Dalla scuola e dalla sua naturale prosecuzione nelle attività culturali devono nascere le basi su cui costruire la crescita civile e umana delle persone e collettivamente la capacità di un Popolo di esprimere rappresentazioni del mondo capaci, di generare forme di #simbiosi armoniche con l’altro da sé a cominciare dall’ambiente.
Una società che dà modo a ciascuno di esprimere ogni potenzialità e per questo una società siffatta è capace di innovare, di evolversi e di resistere alle avversità.
Anche per questo la scuola dev’essere molto, molto di più di una agenzia di preparazione al lavoro: dev’essere una fucina di persone serene, capaci di comprendere il modo e gli altri, capaci di risolvere problemi.
Scuola e famiglia sono le prime cellule sociali e formative per poi generare cellule più ampie come quelle aggregative nel campo sociale, politico, economico.
La scuola insieme alle altre istituzioni inserite in un contesto, unitamente alle persone che in esso vivono, devono trasformarsi in comunità educante. Solo l’educazione, intesa come impegno sociale e culturale, può essere la forza per promuovere cambiamento reale.
Totalmente d’accordo! Ma bisogna anche sensibilizzare gli adulti rassegnati e “pigri ” ,a partecipare con le loro opinioni e/o critiche nell’ambito anche delle istituzioni locali al fine di migliorare le azioni mirate al benessere comune